C’è un lavoro, spesso poco visibile ai più, ma fondamentale per andare avanti nella gestione comunale ed è quello di far quadrare i conti, come in ogni famiglia.
Una delle azioni su cui ci siamo concentrati fin da subito è stata quella di risanare le finanze del Comune. Abbiamo iniziato a ridurre un debito enorme e a rinegoziare i tassi di interesse dei mutui. In cinque anni il debito del Comune si è ridotto del 28%, passando da 132 a 98 milioni di euro. Le rate annuali pesano meno sul bilancio e si liberano risorse per servizi come nidi, anziani, minori, ecc.
Un’altra area su cui abbiamo lavorato insistentemente in questi anni è stato il risanamento delle aziende partecipate, lo strumento con il quale un Comune offre servizi di interesse pubblico, dal trasporto alla rete idrica, dalla gestione dei rifiuti ai parcheggi. Abbiamo trovato situazioni particolarmente gravi in alcuni casi, come avviene in tutti i comuni italiani, che mettevano a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende, il posto di lavoro di tante persone, e soprattutto i servizi per i cittadini.
Non bisogna fare profitto in un’azienda pubblica se non per reinvestire gli utili per migliorare l’organizzazione (elemento fondamentale per chi gestisce una rete idrica come Multiservizi, ad esempio), il livello e la quantità dei servizi erogati. Ma da una sana gestione non si può prescindere. Come in ogni famiglia ripeto, occorre gestire al meglio le risorse che si hanno, cercare altre fonti di reddito, eliminare costi inutili, mettere da parte qualcosa per pianificare il futuro dei figli. Né più né meno.
E cosi abbiamo fatto, partendo da fardelli che pesavano come macigni. Nel 2017 tutte le nostre partecipate chiudono con un risultato di bilancio positivo. Abbiamo ridotto gli sprechi, chiuso i rubinetti a situazioni inutili. Senza licenziare nessuno e a volte incrementando anche la spesa per i servizi erogati. Parliamo di migliaia di dipendenti, e di famiglie di questa città.
Come si fa?
– mettendo nei consigli di amministrazione e ai vertici delle aziende persone capaci, con competenze comprovate anche in altre gestioni aziendali. No alle spartizioni delle poltrone tra partiti e politici. Abbiamo chiesto loro di ridursi i compensi, non alti in verità, ma l’azione era un segnale necessario da dare ai cittadini, a chi in questi anni ha fatto molti più sacrifici di tutti noi.
– Dando un chiaro mandato ai consigli di amministrazione: tutelare le persone e i posti di lavoro, ma arrivare all’equilibrio di bilancio.
– Collaborando con i lavoratori e i loro rappresentanti perché a loro per primi sta a cuore l’azienda.
– Non perdere di vista lo sviluppo, il miglioramento dei servizi ai cittadini, le sfide future. Il risanamento di un’azienda non può essere fine a se stesso, ma deve tenere conto dello scenario che cambia e di come si sta sul “mercato” in futuro. E’ un processo in continua evoluzione.
Vale per Multiservizi che gestisce il servizio idrico integrato ed è da sempre un modello di impresa efficiente. Produce utili tutti reinvestiti in azienda. La stessa Anconambiente chiude ormai stabilmente il bilancio positivamente e con Multiservizi si avvia il disegno del gestore unico dei rifiuti su scala provinciale, che porterà nel tempo anche alla riduzione delle tariffe applicate ai cittadini.
Conerobus ha lavorato sul recupero di efficienza interna, sanando alcune difficili situazioni pregresse. Quest’anno anche il bilancio dell’azienda chiude positivamente. Con spalle più solide si può affrontare meglio la gara regionale per l’affidamento del servizio.
Esempi molto positivi di sana gestione delle partecipate sono Ancona Entrate e Mobilità & Parcheggi, con capitale 100% del Comune. E anche Marche Teatro , polo teatrale di rilevanza regionale chiude positivamente i propri bilanci e soprattutto nel tempo cresce in termini di attività: numero di spettacoli e di pubbllico, differenziazione dell’offerta, riconoscimento da parte del ministero di Teatro di riconosciuto interesse culturale (TRIC) tra i pochi in Italia.
Da migliorare c’è moltissimo sia chiaro, ma non sarebbe possibile con una gestione disastrata delle finanze delle aziende. Ecco, di questo sono soddisfatta. Quello che si predica a livello nazionale, su una sana gestione delle aziende partecipate, noi lo abbiamo messo in atto, praticato con fatica e con il lavoro di ogni giorno. Nell’interesse dei cittadini.